Sabato, 08 Luglio 2023 04:43

Comunità  energetiche: bolletta giù del 30% per imprese, condomini ed edifici pubblici. In evidenza

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Di Giuseppe Storti Roma, 7 luglio 2023 (Quotidianoweb.it) - .

A breve, non oltre luglio, arriverà il via libero alle comunità energetiche rinnovabili nel nostro paese. Il programma legato al PNRR attende il via libero da Bruxelles.

Entro settembre poi così come previsto dal Ministero dell’Ambiente, la cosiddetta messa a terra degli incentivi, per poi partire in tutto il territorio nazionale, con i vari progetti messi in campo. In cosa consiste questa iniziativa che dovrebbe consentire e chi aderisce un risparmio netto sulla bolletta energetica del 30%? In pratica, imprese, condomini, pubbliche amministrazioni, potranno agire in sinergia per auto produrre e consumare energia elettrica da fonti cosiddette “green”: fotovoltaico, eolico, idroelettrico, biometano e biogas.

Il progetto prevede che le comunità energetiche si costituiscano con uno statuto collettivo, il passo successivo è l’intesa con il gestore dei servizi energetici che dovrà pronunciarsi sulla fattibilità del progetto.

Secondo le stime della Confederazione delle cooperative sia i cittadini che le imprese potrebbero far registrare un risparmio energetico che ammonterebbe a ben 4 miliardi di euro. Notevole poi il risparmio in termini di sostenibilità ambientale.

Infatti entro il 2027 si potrebbero realizzare 7 gigawatt di potenza energetica installata. Ciò si tradurrebbe nella eliminazione di 1,35 milioni di tonnellate di anidride carbonica, contribuendo così al raggiungimento dell’obiettivo previsto dalla Agenda 2030 di riduzione del 10% delle CO2 (L'anidride carbonica (CO2) è tra i gas ad effetto serra (Greenhouse gas o GHG) che maggiormente contribuiscono al riscaldamento del pianeta). Un bel traguardo per le politiche ambientali, se effettivamente raggiunto. Sì, perché al momento stiamo discutendo di previsioni.

A proposito di previsione, il governo Meloni pronostica entro il 2026 di creare fino a 20 mila comunità energetiche. Fondamentale sarà il coinvolgimento delle grandi società energetiche che dovranno valutare i progetti, dando anche collaborazione alla loro fattibilità.

Dopo aver ricevuto le dovute rassicurazioni dalla Commissione di Bruxelles sul via libero al progetto italiano, si attende solo il testo a cura del Ministero dell’Ambiente, che dovrà fornire le regole per i nuovi impianti e stanziare le cifre utili a conferire i contributi a fondo perduto per la realizzazione dei progetti delle comunità. Poi partirà online tramite uno sportello elettronico la ricezione dei progetti.

I finanziamenti ammontano a 2,2 miliardi di euro previsti dal PNRR. Oggi in Italia ci sono solo 86 comunità energetiche, per arrivare a 20 mila, secondo le previsioni del governo la strada sarà lunga ed impervia. Ovviamente sul progetto di comunità energetiche sono in campo i giganti dell’energia. Enel in prima fila, che ha pure siglato una partnership con Intesa San Paolo.

Di seguito Hera, Snam. Al momento la Regione italiana che appare già in vantaggio è l’Emilia-Romagna che ha già dato vita a ben 124 progetti. Poi il Friuli Venezia Giulia, il Piemonte. Anche Enea ed Acea stanno scendendo in campo in questo settore. Per raggiungere gli ambiziosi progetti occorrerà semplificare le procedure burocratiche e gli adempimenti legislativi. Ad iniziare dalla legislazione ambientale i cui meccanismi risalgono al lontano 2000. Senza contare che sulla realizzazione dei progetti vigila l’occhio attento ed implacabile della burocrazia di Bruxelles.